domenica 17 aprile 2011

Una possibile soluzione alla disoccupazione (seconda parte - rivalutazione del part-time)

Oggi molte aziende, sopratutto di piccole dimensioni, non hanno ne il lavoro ne le risorse finanziarie per assumere un dipendente a tempo pieno (full-time).
Per alcune tipologie di lavoro e per poche ore la settimana invece potrebbero averne bisogno. Un investimento mensile contenuto potrebbe porre rimedio a problemi, fino ad oggi, risolti a caro prezzo da terzi esterni all'azienda.

Pensiamo all'assistenza tecnica sui computer e sulle reti. Le aziende più grandi dispongono di uno o più dipendenti che si occupano di questo. Mentre quelle piccole, e anche quelle medio-piccole, non possono permetterselo. E tutti noi sappiamo quanto siano indispensabili oggi i computer, o meglio il loro corretto funzionamento.

Che dire poi degli sviluppatori di programmi e siti web. Tutti sappiamo molto bene quanto possa costare un web designer o un web developer (per dirne due). Quante aziende si possono permettere di averne uno alle proprie dipendenze? Poche. Quanto costa invece un programmatore professionista? Molto.

Una soluzione potrebbe essere quella di avere un dipendente per un giorno alla settimana, oppure per due mezze giornate. Il contratto di lavoro adatto potrebbe essere quello part-time per otto ore a settimana.

Lo stesso lavoratore potrebbe poi essere impiegato in altre quattro aziende, con lo stesso tipo di contratto. In questo modo sarebbe retribuito per quaranta ore settimanali, nonostante lavori in più di un'azienda.

Le cinque società coinvolte potrebbero poi mettersi d'accordo e organizzare le giornate lavorative del dipendente in comune, in base alle esigenze di urgenza di ognuna di esse. Mi piace pensare all'idea di un lavoratore "condiviso".

Tutto questo porterebbe vantaggi sia all'azienda che al lavoratore. La prima, con un piccolo investimento mensile (circa 270-320 euro lordi), avrebbe un dipendente qualificato presente tutte le settimane, con il quale risolverebbe problemi che assegnati a terzi gli costerebbero molto di più. Il secondo troverebbe più facilmente lavoro, lavorerebbe in un ambiente stimolante che gli permetterebbe di accrescere le sue conoscenze e la sua flessibilità, riuscirebbe con cinque contratti part-time a mettere insieme uno stipendio equivalente e forse superiore ad uno full-time.

In quest'ottica anche la perdita di uno dei cinque lavori risulterebbe poco drammatica. E la ricerca di un altro lavoro, part-time per un'ora a settimana, sarebbe molto meno difficoltosa e lunga.

Nessuno poi vieterebbe di lavorare anche solo per tre o quattro aziende, nel caso in cui una (o più di una) di queste avesse bisogno di più di un giorno a settimana.

Voi che ne pensate?

Possibile soluzione alla disoccupazione - prima parte

giovedì 7 aprile 2011

Scusate la mia assenza....

Scusatemi se non ho più scritto nulla dal 13 di marzo. Problemi di salute mi hanno tenuto lontano dal blog.

Adesso son tornato e riprenderò da dove avevo lasciato. Scriverò la seconda parte della possibile soluzione alla disoccupazione, racconterò di un esperienza diretta di un lavoratore, parlerò di nuove professioni sul web e tanto altro.....

Continuate a seguirmi.

Grazie

domenica 13 marzo 2011

Weconomy - l'economia riparte da noi

Thinking, connecting, cooperating, collaborating, participating, peering, trusting, swarming, empowering, democratizing, futurizing, sharing: il futuro è già cambiato. Non occorrono altri segnali, il XXI secolo è il secolo dell'impresa collaborativa.
Weconomy esplora i nuovi paradigmi e le nuove opportunità della nascente economia del Noi: più aperta, più partecipativa, più trasparente fatta di condivisione, reputazione e collaborazione.
Grazie al mash-up di contributi internazionali e alla partecipazione di oltre 40 co-autori (pensatori, imprenditori, sognatori, manager, giornalisti, designer), Weconomy è un serbatoio di energia, pensieri, teorie, storie, pratiche e strumenti che ruotano attorno al tema del talento collettivo.
Un incubatore informale e aperto al contributo di tutti, per immaginare, creare e innovare il futuro dell'economia.

Approfondisci l'argomento.....l'economia sta cambiando

giovedì 10 marzo 2011

Una possibile soluzione alla disoccupazione (prima parte - lavoro straordinario)

In una situazione come quella attuale il lavoro straordinario dovrebbe essere vietato. Pensate di no? Pensate che stia dicendo un'assurdità? Proviamo un attimo ad analizzare la questione.

Da qualche tempo (diciamo pure qualche anno) stiamo assistendo ad un divario sempre più ampio tra chi ha un lavoro e chi è senza un'occupazione. E non sto parlando solo da un punto di vista economico.

Chi lavora, oltre a guadagnare ovviamente di più, si ritrova a dover impegnare sempre più tempo a favore dell'azienda, sottraendolo alla famiglia e ai suoi personali interessi. Chi invece si ritrova senza un'occupazione ha i problemi opposti: guadagna sempre meno ma si ritrova con un enorme quantità di tempo a disposizione. Questo è assurdo!

Ci sono aziende (e non sono poche, anzi) dove i lavoratori fanno gli straordinari tutti i giorni, per tutto l'anno o comunque per diversi mesi.

Pensate quante persone in più potrebbero essere impiegate, anche solo part-time e/o a tempo determinato, se fossero vietate più di 40 ore settimanali, compresi gli straordinari....

Pensate ad un azienda con dieci dipendenti dove ognuno di essi, ogni giorno dell'anno, fa una media di un'ora di straordinario.

Con il divieto rimarrebbero scoperte 10 ore. In questo caso servirebbero un dipendente full-time, per coprire 8 ore, e un part-time, per coprire le altre 2 ore rimaste scoperte. Oppure due part-time a 5 ore.


Quello sopra è solo un piccolo ed indicativo esempio per capire meglio........provate però a pensare più in grande.

Solo in specifici casi lo straordinario potrebbe essere ammesso. Pensiamo a quei lavori che richiedono un'elevata professionalità unita a una lunga esperienza. In questi casi, sarebbe difficile trovare un lavoratore in grado di soddisfare questi requisiti nell'immediato.

Voi che ne pensate?

Possibile soluzione alla disoccupazione - seconda parte

giovedì 24 febbraio 2011

Segnalazione sito

Oggi, mentre cercavo novità sul mondo del lavoro, ho trovato questo sito: http://www.rassegna.it/

Ci sono novità interessanti, come l'aumento della percentuale di lavoratrici in settori "scelti" in passato quasi esclusivamente dal "sesso forte":
Altro che sesso debole
Questo, oltre che una scelta dovuta alla mancanza di offerte di lavoro, ci testimonia come le differenze in campo lavortativo tra uomo e donna si stiano sempre più affievolendo. E' questa non può che essere una nota positiva.

martedì 8 febbraio 2011

La crisi economica degli ultimi anni

La crisi economica non riguarda solo l'Italia ed è nera, questo lo sappiamo tutti. Molti ci dicono che non ne usciremo facilmente, che ancora non abbiamo toccato il fondo e ci vorranno altri anni.......altri, al contrario, ci dicono che il peggio è già passato e piano piano passerà anche questo periodo buio. Diciamo che tutte queste previsioni possono essere frutto di pensieri realistici ma anche di pensieri ottimistici o pessimistici.

La crisi c'è stata e c'è ancora, inutile negarlo o tapparsi gli occhi. E nel prossimo futuro? Avrà ragione chi sostiene che durerà altri anni? O chi invece prevede una ripresa a breve? Voi che pensate? Difficile fare previsioni.

giovedì 3 febbraio 2011

Perchè nell'indirizzo del blog ho messo "articolo4"?

Buonasera a tutti,


qui di seguito trascrivo l'articolo 4 della Costituzione della Repubblica Italiana:


"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."
Analizziamo il primo comma. Sul riconoscimento del diritto al lavoro a tutti i cittadini non ci sono dubbi. Il problema più grande è che mancano le condizioni necessarie affinché questo diritto sia reso effettivo. O meglio..... queste condizioni non sono sufficienti a soddisfare
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